Cari Consoci,
c’era una volta un tempo in cui l’umanità non temeva il riscaldamento globale, ma l’inverno nucleare: erano gli anni ’80; l’epoca di Reagan e della Thatcher, della cortina di ferro, delle Star Wars (cinematografiche e non, ma comunque di fantasia), del pentapartito, della televisione commerciale e della Milano da bere; un’epoca, insomma, in cui il trionfo del western way of life sembrava ormai definitivo, ma, che, proprio per questo, vista dalla nostra era di relativismo e di politically correct, appare più remota dei cupi anni ’70 che pure l’anno preceduta.
Dato che, fra oggi e il 16 gennaio, ricorrerà il quarantesimo anniversario della grande nevicata dell’85, che, per chi l’ha vissuta, è stata uno degli eventi indimenticabili del periodo, quindi, non sarà fuori luogo ricordare anche nelle nostre sale da pranzo il decennio terminato con la caduta del muro di Berlino, con una serie di piatti che allora erano correnti ma che oggi sono diventati così rari da risultarci meno familiari dei timballi della cucina rinascimentale.
Nei menù quotidiani di oggi, di domani, di mercoledì 15 e di giovedì 16 gennaio, pertanto, saranno inseriti il cocktail di gamberi, il filetto al pepe verde e, rispettivamente, le pennette al salmone e vodka, ai quattro formaggi, alla boscaiola e alla panna e prosciutto.
Cordiali saluti,
IL DIRETTORE ALLA CUCINA
Romualdo Richichi