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Grand Tour, grandi tavole Gli antichi Stati italiani e le loro cucine
6 Marzo alle 19:00 - 22:30
5 – Il Regno di Sardegna
Conversazione con Giovanni Cerino Badone e Maria Canella
Pranzo a tema
Cari Consoci,
giovedì 6 marzo avrà luogo il quinto appuntamento del ciclo di serate sugli antichi Stati italiani, che sarà dedicato al Regno di Sardegna: il 4 marzo 1848, infatti, Carlo Alberto ottriava lo Statuto Albertino, rimasto carta fondamentale del Regno d’Italia fino al 1948. Questo segno di continuità (come anche la conservazione del numerale II da parte del primo Vittorio Emanuele re d’Italia) si armonizza con quella prospettiva un po’ eretica che ha guardato all’unificazione italiana come a una conquista da parte dello Stato sabaudo, attribuendo a questo dato anche le conseguenze del tentativo di forzare nel rigido stampo gerarchicamente piramidale dell’ethos subalpino, quel campanilismo un po’ anarchico, che, forse, era il vero tratto comune degli altri territori italiani.
Se questa visione resta di certo assai riduttiva, trascurando gli afflati ideali e le imprese materiali che hanno composto il grande l’affresco del Risorgimento, tuttavia, ha il merito di porre in luce quello che fu forse l’elemento più significativo della peculiarità piemontese nel panorama degli antichi Stati Italiani della seconda età moderna, ovverosia il fatto che, tra essi, quello sabaudo fu il solo ad avere una seria dimensione militare: è proprio a questa dimensione, infatti, che si deve, dapprima, il fatto che casa Savoia, pur non sedendo in prima fila con Asburgo e Borboni, abbia saputo conservare una indipendenza autentica nella stretta fra Francia e Austria, e, poi, il fatto che l’esercito sardo-piemontese (che, peraltro, è lo stesso esercito che oggi chiamiamo italiano), sia stato il vero catalizzatore dell’unificazione politica della penisola negli anni fra il 1848 e il 1870.
Anche se nella nostra epoca pacifista domina il cliché di un ‘700 torinese alla parigina, tutto bon bon, Cignaroli e Piffetti, quindi, non è fuori luogo guardare allo Stato piemontese come a una specie di Prussia al gianduja, dato che i parallelismi fra le traiettorie delle monarchie dei Savoia e degli Hohenzollern sono molteplici: dall’abbandono di una sede ancestrale ma remota per una nuova più promettente base territoriale nel ’500 (qui, da Chambery al Piemonte; là da Norimberga al Brandeburgo); all’ingresso nel ristretto club degli Stati “armati” di un esercito permanente nel secondo ‘600; all’impiego audace (se non spregiudicato) dello strumento militare per partecipare al gioco delle grandi potenze; all’acquisto del rango reale, ancorché con titoli legati a territori alieni, nel primo ‘700 (la Prussia non è neppure in Germana; mentre Sicilia e Sardegna… Sono in Sicilia e in Sardegna); per assurgere, infine, da periferiche terre di confine a nuclei di aggregazione dei due grandi Stati europei più giovani, l’Italia e la Germania, nel secondo ‘800.
La serata, che avrà inizio alle 19, prenderà le mosse da una conversazione intorno all’ascesa della potenza militare piemontese fra il tardo ‘600 e il ‘700, condotta da Maria Canella con il professor Giovanni Cerino Badone, docente di storia militare ed esperto di riferimento per le vicende dell’esercito sabaudo, per proseguire intorno alle ore 20,30 con un pranzo, dedicato alla cucina dei territori dell’antico Regno di Sardegna.
Il costo del pranzo sarà di 45 Euro a persona per un numero massimo di 74 partecipanti seduti.
Le prenotazioni e le disdette dovranno pervenire entro lunedì 3 marzo
(per le disdette che giungessero oltre tale data il costo della serata sarà comunque addebitato sempre che non subentri un consocio in lista d’attesa).
Per partecipare, cliccare il pulsante “ISCRIVITI” qui sotto.
Si raccomanda d’informare i propri ospiti che la sera in foresteria è indispensabile l’abito scuro.
Cordiali saluti,
IL DIRETTORE ALLA CULTURA IL DIRETTORE ALLA CUCINA
Francesco Donati de’ Conti Romualdo Richichi